La postura del bambino non è influenzata solamente da posizioni errate (davanti il pc, il cellulare…) ma i disequilibri e le tensioni posturali possono essere legati a:
- distorsioni del cranio nel periodo intrauterino, oppure in seguito ad un travaglio difficoltoso o anche ad un parto molto veloce (plagiocefalia, brachicefalia, scafocefalia)
- traumi fisici ed emozionali che si fissano nei tessuti corporei come una fotografia.
- tensioni viscerali (gonfiori addominali, spasmi del colon, stipsi, ecc.)
Inoltre l’ambiente in cui viviamo ha un profondo impatto su ciò che siamo ed in cosa ci trasformiamo, arrivando a modificare, non i nostri geni, ma il modo in cui essi funzionano, si esprimono.
Di tutto questo se ne occupa L’EPIGENETICA : la scienza che studia le relazioni tra stimoli ambientali ed espressione del patrimonio genetico. Si è visto che gli stimoli ambientali esterni non hanno solo un’ influenza diretta sullo stato di salute dell’individuo ma possono produrre MODIFICAZIONI A LUNGO TERMINE NELL’ESPRESSIONE DEL SUO PATRIMONIO GENETICO. Quindi i meccanismi epigenetici riguardano la possibilità che una nuova generazione di bimbi erediti dai genitori non solo il patrimonio genetico (DNA) ma anche le modalità con cui esso si esprime (marcatori EPIGENETICI).
Pensiamo ad esempio ad un computer, quando lo compriamo noi abbiamo un sistema base operativo (come il patrimonio genetico) poi installeremo dei software e saranno questi che lo faranno funzionare in un certo modo ( come i fattori epigenetici ossia il modo in cui si esprime il patrimonio genetico)
In modo particolare nel bambino di oggi:
- Abitudini di vita sbagliate
- Nutrizione non appropriata
- Poca attività fisica
- Troppi stimoli artificiali
- Tensioni emotive ( legate anche ad emozioni vissute attraverso la mamma durante la vita intrauterina e dopo)
portano un adeguamento disfunzionale del sistema digerente, respiratorio, linfatico, immunitario e di conseguenza della postura del bambino.
In che modo tutto ciò si riflette sulle catene muscolari e sulla sua postura del bambino?
Attraverso il sistema fasciale che collega i visceri (colon, intestino, stomaco, ecc.) al sistema muscolo scheletrico. Per capire questa relazione immaginiamo che la fascia sia rappresentata da una tuta e/o da una maglia che ci riveste dalla testa ai piedi. Quando tiriamo la fascia ad una estremità, questo comporterà un aumento di tensione che proseguirà lungo l’intera catena muscolare, viscerale collegata e potrebbe essere avvertita su un’altra estremità. La fascia può essere tirata in molte direzioni: ad esempio in una distorsione del piede la fascia che subisce lo stress del trauma distorsivo può nel tempo, se non trattata in modo adeguato, creare una catena disfunzionale ascendente ed il paziente può arrivare a studio per un problema di cefalea e/o cervicalgia.
Cosa succede in una condizione di congestione viscerale a livello dell’intestino del bambino?
Si potrà avere gonfiore addominale, stipsi, aerocolia, colite, alterazione della flora intestinale, ecc. Dato che l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale di regolazione della flora intestinale, molte problematiche intestinali saranno secondarie a cattiva associazione alimentare.
A livello osteopatico si verificheranno delle fissazioni viscerali: l’organo intestino metterà in tensione la propria struttura connettivale (fascia e legamenti) che lo collega alla colonna impedendo un corretto movimento della colonna stessa e si verificherà uno schema posturale di compenso. Esempio: in caso di una colica renale la zona di dolore che si avvertirà sarà a livello della fascia lombare bassa, oppure sul fianco sinistro o destro.
Quali possono essere i compensi di una fissazione viscerale dell’intestino?
1) aumento cavita’ addominale (per trovare uno stato di comfort effetto delle pressioni interne ed espansive dovute ad esempio a gonfiore, stipsi, aerocolia ecc.)2) aumento del tono delle catene muscolari posteriori e delle tensioni della colonna vertebrale3) antiversione del bacino: il bacino si allarga, si apre per compensare un aumento di volume addominale4) aumento della lordosi lombo-sacrale, valgismo ginocchia e piattismo dei piedi
In Osteopatia Viscerale si dice che il corpo aderisce alla lesione osteopatica (ossia la zona dove si è verificata una riduzione di mobilità, una problematica). Questa perdita di mobilità può dipendere, come abbiamo visto nel caso dell’intestino, da vari fattori: iper-stimolazione del sistema nervoso autonomo (nervo vago), fattori tossinici, viscerali, posturali, alimentari ,psico-emotivi. L’osteopata ricercherà e tratterà le zone poco e/o per niente mobili che potranno essere a livello:
- Intestino (tecniche indirette attraverso l’addome e il diaframma)
- Tensioni a livello occipite prima vertebra cervicale dove si ha il passaggio del nervo vago che innerva gran parte dell’apparato digerente
- Tensioni del muscolo Diaframma
- Spesso a studio mi arrivano in consulenza bambini che presentano disequilibri posturali, accentuazione delle curve, valgismo, evidenti malocclusioni, accompagnate spesso da problemi di respirazione orale, apnee notturne, a volte russamento, frequenti bronchiti, riniti, otiti.
- Durante la raccolta dei dati e poi nella valutazione osteopatica emergono elementi importanti:1) allattamento materno per breve periodo o assente2) svezzamento precoce e veloce3) alimentazione spesso povera di nutrienti ma ricca di zuccheri artificiali, farine raffinate, molti latticini e formaggi4) uso prolungato di biberon e ciucci (questi sviluppano il massiccio facciale in modo diverso rispetto all’atto di succhiare dal seno materno, lingua e labbra sono allenate diversamente)5) prolasso linguale: a riposo la lingua non appoggia sul palato (n.ipoglosso)6) ipertrofia adenoidi, spesso dovuta alla respirazione orale
Conclusione
In conclusione possiamo dire che il periodo prenatale e i primi anni di vita rappresentano una finestra di plasticità epigenetica importante per lo sviluppo e la differenziazione cellulare.
Durante questo periodo fattori esogeni ed endogeni (nutrizione, stress fisici ed emotivi, tensioni craniche, iperstimolazione del sistema nervoso autonomo, infezioni, …) possono indurre modificazioni epigenetiche con conseguenze che si manifestano in età adulta.
L’osteopatia in un’ottica di multidisciplinarietà può intervenire già attraverso la mamma nel periodo intrauterino facilitando ed equilibrando tensioni della stessa, che modificano la posizione ed il comfort del bimbo nella pancia, successivamente può trattare tutte le problematiche craniali, viscerali e fasciali che influenzeranno lo sviluppo motorio e la postura del bambino.