I benefici della musica sul corpo e sulla mente

Hai mai sentito il detto “Canta che ti passa?” I benefici della musica sono molteplici, che sia cantata, prodotta o ascoltata e lo dimostrano diversi studi in Psicologia e nelle Neuroscienze. Migliora il tono dell’umore, contrastando depressione e ansia. Fa bene al cervello e anche al cuore. Tutti questi effetti benefici però li possiamo avere soltanto se si sa come ascoltarla:e con le frequenze giuste.

Musica: l’arte “perfetta”

La musica, era definita in origine dai greci non come una particolare arte, ma come tutte le “arti delle muse” e si riferiva a qualcosa di “perfetto”. Oggi, la musica è considerata l’arte di organizzare sensibilmente e logicamente una combinazione coerente di suoni e silenzi. Si avvale dei principi fondamentali della melodia, dell’armonia e del ritmo, per mezzo dell’intervento di complessi processi psico-emotivi.

Innescando questi complessi processi psico-emotivi, la musica è spesso utilizzata non solo come strumento di svago ma anche come mezzo terapeutico. La musicoterapia è proprio quell’approccio terapeutico che, bypassando la comunicazione verbale, utilizza gli effetti benefici della musica per intervenire a livello educativo, riabilitativo o terapeutico, in una varietà di condizioni patologiche e parafisiologiche.

Ma quando nasce la musica

La musica è legata all’evoluzione dell’essere umano. Ce lo indica un noto ricercatore dell’Università di Oxford, Jeremy Montagu, in un suo saggio. (LINKA IL SAGGIO CHE HO MESSO SOTTO) Egli spiega come il ritrovamento di crani e mascelle fossili ha permesso di ipotizzare che circa un milione di anni fa, l’antenato comune dei Neanderthal e degli umani moderni, aveva l’anatomia vocale per cantare come noi.

Non è dato certo se il canto fosse una pratica utilizzata o meno ma sono stati ritrovati degli strumenti antichi, che risalgono tra 39.000 e 43.000 anni fa,  i quali fanno ipotizzare l’esistenza della produzione della musica stessa.

Già a quel tempo danzare sulla base di una musica prodotta attraverso l’uso di ossa di volatili, prima di una caccia o di una battaglia, aveva l’effetto, molto importante in ambito psicologico e sociologico, di tenere uniti i partecipanti, promuovendo la coesione del gruppo. La creazione di questo legame, si è ipotizzato che abbia portato la nascita della società stessa, quindi un ulteriore beneficio della musica: evitare di condurre vite solitarie.

Le frequenze della musica 

Gli effetti e i benefici della musica su di noi sono diversi in relazione alla frequenza in cui è emesso il suono stesso.

In passato, l’accordatura della musica era basata su una frequenza di 432Hz, frequenza, che numerosi studi dimostra essere quella in cui vibra l’universo.

Tale accordatura fu sostenuta da Mozart ai Pink Floyd a Mick Jagger, da Verdi, e in tempi più recenti da Pavarotti e Placido Domingo.

Il duplice beneficio della musica ascoltata su questa accordatura era ed è quello di produrre un suono più bello e avvolgente e di armonizzarci con l’ambiente che ci circonda e col il nostro corpo proprio perché vibrano a questa stessa frequenza.

Come mai la musica che ascolti oggi è basata su un’accordatura a 440 Hz?

La cosiddetta “accordatura aurea” (432Hz) avendo il potere benefico di rilassare generalmente gli animi si  scontrò con l’obiettivo che invece aveva il ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels.

Egli apprese, tramite specifiche ricerche, che la frequenza a 440hertz, portava ad un innalzamento considerevole dell’emisfero sinistro e del sistema simpatico del cervello, favorendo quindi uno stato di tensione  del corpo. Preso coscienza che il l’individuo in tale stato era più manipolabile e quindi utile a far generare la guerra e scatenare maggiormente violenza tra le truppe di soldati, organizzò una conferenza nel 1939 per fissare che tale standard divenisse quello ufficiale.

Oggi giorno, quindi, la musica è generalmente prodotta da strumenti accordati in base ad un “La” che ha una frequenza di 440 Herz; frequenza questa considerata da molti ricercatori, musicisti e scienziati, innaturale, disarmonica, non corrispondente alla naturale frequenza degli organismi viventi, e alle leggi fisiche che regolano l’universo.

Ciò non significa che la musica suonata a 440Hz sia brutta da ascoltare o faccia male udirla. I benefici della musica a tale frequenza sono comunque esistenti e molteplici, come detto in precedenza; la differenza sta nel fatto di essere meno armonici con la frequenza in cui vibra l’Universo.

I benefici della musica

La musica è una legge morale: essa dà un’anima all’universo, le ali al pensiero, uno slancio all’immaginazione, un fascino alla tristezza, un impulso alla gaiezza e la vita a tutte le cose.(Platone)

I benefici della musica sono molteplici sia sul piano psicologico che sul piano sociale.

Ti sei mai chiesto da dove viene quel sentimento di benessere quando ascolti la tua canzone preferita? Come accade per l’attrazione sessuale o per qualsiasi altra esperienza piacevole, ascoltare canzoni che incontrano il proprio gusto produce una attivazione del nucleo accumbens, che induce il tuo cervello a liberare dopamina, l’ormone dell’euforia.  

La musica ascoltata o prodotta attiva regioni del cervello coinvolte nelle emozioni, nella conoscenza e nel movimento. L’attivazione di queste aree attraverso la musica favorisce il recupero di attività linguistiche e motrici. E’ fondamentale quindi, utilizzarla  nel caso di pazienti affetti da disturbi motori o da demenza e di bambini con capacità speciali,  per migliorare, mantenere o recuperare le funzioni cognitive, emozionali e sociali e per fare rallentare la progressione stessa della malattia.

La musica ha anche un altro grande potere: “ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza”, cita Nick Hornby nel suo celebre libro, “Alta Fedeltà”. Risveglia e migliora la memoria, ti fa viaggiare nel tempo, creando un ponte tra passato, presente e futuro;  è capace di smuovere dentro di te forti emozioni, fermando per un attimo i pensieri quotidiani.

Come lo era in passato lo è anche ora: la musica crea legame, unione e coesione. In un luogo di lavoro ad esempio aiuta le persone a collaborare, aumentando la forza del loro lavoro. La musica è un tema sul scambiarsi opinioni e preferenze, e quindi permette inevitabilmente di interagire con l’altro.

Se ascoltata alla cosiddetta frequenza dell’universo, la musica ha un potere curativo. Quelle onde sonore, infatti, mutano le caratteristiche corporee quali la respirazione, il battito del cuore, la sudorazione, le onde cerebrali e la risposta neuro-endocrina, stimolando l’equilibrio ed il rilassamento della mente e del corpo.

Conclusioni

I benefici della musica sulla mente e sul corpo sono quindi numerosi. La musica ha un vero e proprio potere “terapeutico” che sia ascoltata, prodotta con uno strumento musicale o cantata.

E’ il mezzo attraverso il quale trasmettere emozioni ed emozionarti, permette di relazionarti all’altro, sognare, muoverti nel tempo anche stando fermo.

Vuoi un consiglio da mettere in atto quando vuoi ritrovare pace e benessere interiore?

Prova ad ascoltare una musica a 432 Hz per sentire la differenza e gli effetti benefici della musica stessa.

Ti lascio una piccola lista di autori che potrai ascoltare quando sentirai il bisogno di armonizzarti:

  • Mozart – Symphony No 40 G minor KV550 – 432 Hz
  • Giuseppe Verdi – ‘Va Pensiero’ from the Opera ‘Nabucco’ – 432 Hz
  • The Rolling Stones (432 Hz) “Angie”
  • Pink Floyd – Another brick in the wall – 432 Hz
  • Luciano Pavarotti & James Brown – It’s a man’s world 432Hz
  • Divenire – Ludovico Einaudi (432 Hz.)

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Dott.ssa Valentina Nichil

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