In questa società sempre più frenetica spesso rimane poco tempo per dedicarsi alla cucina e, soprattutto, alla cucina “sana”.
Il dado da brodo risulta essere un valido alleato sia nella cucina di casa che nei ristoranti per conferire quel tocco di sapore in più ai piatti preparati.
Non tutti sanno, però, che quasi la metà del peso dei dadi classici è costituito dal sale in esso contenuto (circa 5 grammi di sale su un peso totale di 10 grammi per ogni dado).
Oltre al sale, spesso nel dado da brodo è presente glutammato monosodico, un insaporitore di natura chimica.
Nel dado troviamo, inoltre, grassi e oli vegetali, idrogenati o meno, tra cui l’olio di palma o di colza. Raramente troviamo tra gli ingredienti l’olio extra vergine d’oliva.
Nel caso si tratti di brodi di carne, non sempre viene indicata dal produttore la percentuale di carne utilizzata. Spesso questa percentuale si aggira intorno allo 0,5% per arrivare fino al 6% circa del peso dell’intero dado.
Oltre ai suddetti ingredienti, in quasi tutti i dadi troviamo l’estratto di lievito, utilizzato per conferire sapore.
Esistono in commercio dadi biologici o privi di glutammato, ma comunque il loro contenuto di sale rimane elevato e gli ingredienti, per la maggior parte, di origine chimica.
La soluzione migliore rimane, quindi, ritornare al gusto naturale dei cibi e preferire il dado fatto in casa oppure preparare un buon brodo vegetale utilizzando verdure fresche.