“E’ normale che faccia così?”, “Il figlio di una mia amica ha la stessa età del mio e gattona, perché mio figlio no?”, “Posso fidarmi a lasciarlo sul letto?”, “Quando camminerà?”. Queste sono solo alcune delle innumerevoli, ma legittimissime, domande che una mamma, in particolare alle prime armi, pone a un terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, o a qualsiasi altra figura specializzata nello sviluppo del bambino.
La prima cosa da chiarire è che le fasi di sviluppo non sono appuntamenti rigidi e cadenzati (a 3 mesi il bambino sostiene il capo, a 12 mesi cammina…), ma vi è una variabilità dettata da diversi fattori intrinseci ed estrinseci al bambino stesso, come ad esempio la nascita avvenuta regolarmente o precedentemente al tempo previsto (a termine/pre-termine), le caratteristiche anatomo-funzionali del piccolo (tono muscolare, lassità legamentosa…), gli stimoli ambientali (strutturazione dell’ambiente fisico, scelta dei giochi appropriati, stili educativi…).
Nel primo anno di vita si invita, dunque, a considerare lo sviluppo neuropsicomotorio all’interno di quattro fasi di sviluppo secondo fasce d’età: 0-3 mesi, 3-6 mesi, 6-9 mesi e 9-12/18 mesi. Ognuna di queste fasi raccoglie “compiti evolutivi” integrati (sensoriali, motori, cognitivi, relazionali e sociali). Per compiti evolutivisi intendono le abilità funzionali che maturano nelle varie fasi dello sviluppo del bambino. La sovrapposizione dei mesi è intenzionale e ribadisce la variabilità fisiologica della normalità.
Fase 0-3 mesi
Cosa viene maturato?
Questa fase rappresenta un periodo impegnativo per il neonato che in breve tempo deve adattarsi al nuovo ambiente extrauterino:
– l’organismo deve regolare autonomamente il sistema neurovegetativo;
– deve imparare a tollerare le nuove percezioni sensoriali;
– va maturata la modalità e il ritmo per l’alimentazione autonoma;
– vanno riorganizzate le funzioni sensomotorie (stabilizzazione e controllo posturo-motorio sulla linea mediana, la coordinazione occhio-mano/mano-bocca, l’esplorazione tattile e il benessere percettivo globale);
– autoregolazione degli stati comportamentali di sonno e di veglia;
– incontro neonato-genitori (il proseguire del processo di attaccamento già avviato nella fase pre-natale).
Quali attività e attrezzature sono adatte?
Considerando le fisiologiche difficoltà posturo-motorie del neonato nelle nuove condizioni ambientali, è comprensibile la necessità primaria che ha di essere contenuto e stabilizzato durante tutte le sue attività quotidiane.
– Per dormire in posizione supina alcuni neonati si trovano meglio se contenuti in un ambiente stretto (carrozzina, contenuti da un rullo di spugna intorno al corpo).
– La fascia è un ottimo mezzo per tenere e trasportare il piccolo; il bambino va tenuto in modo da permettergli di relazionare con l’adulto e quindi girato verso l’interno, mantenendo, soprattutto nel primo mese, la tipica posizione in flessione.
– L’attività a pancia sotto da sveglio va avviata prima sulla spalla e sul corpo dell’adulto, poi dopo circa i due mesi di età sul letto o sul fasciatoio.
– Nella sdraietta il bambino va stabilizzato ed allineato sistemando un rullo (piccolo asciugamano) a forma di U intorno al corpo.
– Per facilitare la tollerabilità del bagnetto in un neonato instabile, si può avvolgerlo in un lenzuolino appena viene spogliato e metterlo nell’acqua sempre avvolto, liberandolo appena viene ben “contenuto” nell’acqua.
– Anche il massaggio rappresenta una bella esperienza relazionale.
Fase 3-6 mesi
Cosa viene maturato?
– Aumento dell’interesse per l’ambiente esterno e delle capacità di relazionare con le persone e gli oggetti e quindi l’inizio della separazione dal caregiver primario.
– Matura la qualità e la durata della veglia tranquilla e le capacità di prestare attenzione visiva ed e uditiva.
– Il bambino tollera meglio le sollecitazioni ambientali cinestetiche e percettive come conseguenza della stabilità neurovegetativa generale a questo punto consolidata e del migliorato controllo posturo-motorio sulla linea mediana.
– Matura il controllo posturale antigravitario del capo e del tronco superiore, migliora l’equilibrio nelle posizioni orizzontali ed il sostegno sulle braccia.
– E’ pronto per l’organizzazione dei primi spostamenti autonomi nello spazio (rotolamento, pivoting).
– Emerge chiaro l’interesse per le proprie mani, il giocattolo e il desiderio di toccare ciò che vede; il tutto portando alla maturazione della coordinazione occhio-mano-oggetto-bocca.
– Si avviano le piccole abilità che sono alla base della maturazione dell’indipendenza (ritmo per i pasti e per il sonno, rituale per l’addormentamento, giocare un po’ da solo con un giocattolo…)
Quali attività e attrezzature sono adatte?
– Si utilizza maggiormente la sdraietta in quanto il bambino è più contento di stare semi-seduto per guardare, vocalizzare e sgambettare.
– E’ pronto per i suoi primi giocattoli.
– Se utilizza il ciuccio è importante offrirlo solo nel momento del bisogno per non ostacolare i primi giochi di suoni e versi spontanei come base dello sviluppo del linguaggio.
– Inserire attività di gioco e relazionali da prono (è più competente nella posizione a “pancia sotto”).
– Proporre variazioni nelle posizioni.
– Dai 5 mesi è pronto per iniziare l’esperienza da sdraiato su una coperta per terra dove possa giocare da supino (tipica di questa età è la scoperta dei piedi), girarsi sui fianchi per imparare a rotolare e conoscere il senso dello spazio che sarà esplorato nella fase successiva.
– Per quanto riguarda il sonno è utile stabilire un certo rituale, in previsione di una maggiore autonomia nelle fasi successive.
– In braccio all’adulto necessita sempre di un sostegno al tronco inferiore nelle posizioni verticali e semi-verticali.
– Il bagnetto e il massaggio rimangono sempre dei bei momenti per stare insieme, se fa parte dello stile genitoriale.
N.B. Come per tutte le fasi va data la giusta attenzione alla sicurezza e alla prevenzione di incidenti tipici dell’età.
Fase 6-9 mesi
Cosa viene maturato?
Questa è la fase in cui vengono maturate importanti conquiste motorie:
– La posizione seduta autonoma.
– I passaggi da una posizione all’altra.
– Costruzione di uno spostamento orizzontale (strisciamento, gattonamento, shuffling…).
– Ulteriore maturazione della manipolazione e della motricità fine distale.
– Si arricchiscono gli apprendimenti sensoriali e cognitivi.
– Aumenta la produzione di suoni e la comprensione dei gesti semplici e del linguaggio verbale.
– Si amplia la maturazione del “far da sé” durante i pasti, il movimento per terra, il gioco e l’organizzazione del sonno.
Quali attività e attrezzature sono adatte?
– E’ importante mettere il bambino sdraiato/seduto su un tappeto durante il tempo libero a casa.
– Sono controproducenti: l’uso del box (troppo piccolo per permettere al bambino di muoversi e di esplorare l’ambiente, inoltre lo isola in quanto l’adulto non può entrare nel box e giocare con lui), l’uso del girello (oltre ad essere pericoloso, induce a movimenti falsi e può ritardare l’acquisizione della deambulazione autonoma), metterlo passivamente in piedi (finché non si alza da solo non è pronto per stare in posizione eretta).
– Promuovere lo spostamento autonomo nell’ambiente: il bambino che sa muoversi prima di camminare conosce meglio se stesso e lo spazio in cui camminerà, prepara le basi dell’equilibrio, impara ad affrontare difficoltà e frustrazioni, trovando da sé le soluzioni.
– Gli oggetti a disposizione per giocare sono fondamentali per il divertimento, gli apprendimenti e lo sviluppo della creatività.
– Il bambino sta seduto sul seggiolone durante i pasti, inizia a mangiare cibi semi-solidi usando e beve dalla tazza.
– Introdurre/consolidare il rituale di addormentamento.
Fase 9/12 – 18
Cosa viene maturato?
– Il bambino utilizza gli spostamenti orizzontali organizzati nella fase precedente.
– Fa pratica nei passaggi posturali.
– Inizia a tirarsi su in piedi e a ritornare seduto per terra da solo.
– Comincia lo spostamento in posizione eretta in latero-laterale che è alla base della deambulazione autonoma e dell’imparare a cadere senza farsi male.
– Acquista autonomia nel gioco.
– Comunica meglio con la mimica e i gesti, inizia a pronunciare qualche parola e ad associare parole-azione, comprende comandi semplici.
– E’ più interessato agli oggetti della casa e alle azioni routinarie come il pasto, lavarsi, vestirsi.
– Sviluppa ulteriormente i movimenti fini delle mani e le sue capacità intellettive.
– Inizia a svolgere attività ludiche “costruttive” come fare una torre e buttarla giù, vuotare e riempire un contenitore facendo a turno.
– Comincia a imitare semplici gesti.
– Crescono ogni giorno le capacità psicomotorie e il riconoscimento degli effetti delle proprie azioni.
– In piedi riesce a manipolare e trasportare oggetti e scopre piani più alti nell’ambiente.
Quali attività e attrezzature sono adatte?
– Sarà fondamentale rendere la casa “a misura del bambino che si muove”: è essenziale controllare i luoghi nuovi dove il bambino può arrivare o cadere, e gli appoggi che utilizzerà per alzarsi in piedi e camminare (divani, tavolini, mobili).
– E’ controproducente mettere il bambino in piedi o dargli una mano per camminare: gli togliamo le opportunità che gli servono per imparare, dandogli una falsa impressione sulle sue reali abilità.
– Le conquiste di indipendenza aiutano ulteriormente il bambino a separarsi naturalmente dall’adulto, maturando così l’autostima e la sicurezza in se stesso.
– Anche in questa fase si ribadisce l’importanza di avere ritmi e abitudini giornaliere.
– Dai 14-16 mesi il bambino comincia a comprendere il “no” ed è pronto per imparare a rispettare alcune restrizioni e limiti comportamentali impostati consapevolmente dagli adulti. Queste prime limitazioni, proposte in modo fermo e coerente, costruiscono un importante primo componente della guida educativa allo scopo di favorire la maturazione della comprensione delle regole della convivenza e del controllo comportamentale come base delle abilità sociali.
– I giocattoli sono molto importanti in questa età: sono da preferire gli oggetti normali di casa, giochi fatti in casa e/o oggetti comprati come incastri, pupazzi di gomma…E’ importante che i genitori e/o i fratelli o sorelle più grandi ritaglino dei momenti per giocare con il bambino per imparare anche la turnazione.
– Le prime scarpe serviranno quando il bambino comincerà a muovere i primi passi: sono da preferire quelle leggere di peso, che offrano un buon sostegno alla caviglia e che abbiano la pianta larga e la suola di para antiscivolo.
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