“ Tutto è buono…Tutto.
L’uomo è infelice perché non sa di essere felice.
Soltanto per questo. Questo è tutto, tutto!
Chi lo comprende sarà subito felice,
immediatamente nello stesso istante…”
Dostoevskij Fedor
Ti sei mai chiesto come mai ci sono persone a cui capita spesso di non essere infelici nelle loro giornate? E invece tu hai la sensazione che a questa tanto auspicata felicità non sembri arrivarci mai?
Oggi siamo sommersi da una marea di istruzioni per essere felici ma in questo articolo voglio mostrare come la mente ci trae in inganno e ci spinge ad essere infelici.
Essere infelici: dipende da che punto guardi il mondo
Puoi rimproverare il tuo partner perché è poco affettuoso, arrabbiarti con il tuo superiore per il suo atteggiamento ostile o prendertela con il tempo se ti ammali spesso ma sappi che il primo avversario di te stesso sei proprio tu!
I pensieri negativi affollano la mente e questo capita più di quanto tu vorresti. Stai giorni a pensare, a rimuginare a ciò che c’è di avverso nella tua vita e come un treno che ha preso ormai la sua direzione, non guardi altro che quella. Non trovi soluzione e vedi assenza di colore in ogni dove.
Ma sei sicuro che è proprio così? I pensieri negativi esistono ma è il modo in cui decidi di interpretarli che fa la differenza. Ecco perché di fronte ad uno stesso evento della realtà, ogni persona si comporterà diversamente. Non esiste infatti una realtà oggettiva, ma la realtà è sempre frutto della interpretazione personale (Nardone, 2008).
Assumere quindi un comportamento mentale negativo nei confronti della realtà che ti circonda può influenzare la tua condizione di salute e il tuo stato di felicità. Essere infelici diviene così una scelta.
5 Atteggiamenti mentali che ti portano ad Essere Infelice
- Hai un atteggiamento pessimista. Sei in treno e improvvisamente si blocca nel bel mezzo dell’aperta campagna. Ti cominci a innervosire, a cercare di capire come mai si sia fermato e con impazienza controlli di continuo l’orario per vedere quando si rimetterà in marcia. Di certo la tua agitazione o il fastidio che ti provoca questa situazione non avrà l’effetto di far ripartire il treno prima del dovuto anzi, l’attesa diventerà ancora più stressante. Assumere invece la prospettiva del bicchiere mezzo pieno, ti porterà a godere di quel lasso di tempo inaspettato, in cui puoi leggere un libro, osservare il panorama o intrattenere una piacevole conversazione con il vicino di poltrona. Una stessa situazione quindi può essere vista da diverse prospettive e il risultato può essere negativo o positivo in relazione proprio al punto di osservazione. Se sei abituato a soffermarti su ciò che non hai questo ti aiuterà a essere infelice.
- Parli a te stesso in modo negativo Quel che ti dici è ciò che diventerai! Se continuamente rivolgi a te dure parole, toni critici, negativi e svalutanti finirai per convincere te stesso e gli altri di quello che effettivamente non sei. “Non sono abbastanza capace”…”Non ci riuscirò mai”… “Sono pessimo”…frasi che risuonare come un mantra nella tua testa mettono a repentaglio il tuo benessere e la tua sensazione di felicità. Prova invece a essere amico di te stesso piuttosto che il maggior avversario e prova ogni giorno a esaltare una tua qualità; col tempo osserverai una luce diversa dentro di te che risplenderà anche all’esterno.
- Ti soffermi solo su ciò che non hai. Un altro modo per sentirti triste e inappagato è quello porre attenzione a tutto ciò che ti manca, paragonando la tua vita a quella degli altri. Essere infelici assumendo questa veduta è molto semplice. Posso aspirare ad avere, eventualmente, ciò che l’altro ha ma non posso essere ciò che l’altro è. La tua unicità va rispettata e mantenuta ed è questo ciò porta equilibrio in te. Se inizi a volgere lo sguardo su quello che invece riempie la tua vita, quello che già possiedi, ogni giorno della tua vita, ti ritroverai a collezionare un tesoro di cui fino ad allora non ne sapevi l’esistenza.
- Guardi al passato con rimorso. Ti arrovelli il cervello su ciò che ormai è accaduto, su quello che avresti potuto fare o non fare, dire o tacere. Ma sul passato ormai non puoi più metter mano, e lasciarti sommergere dai sensi di colpa non produrrà nessun risultato positivo. Citando Thomas Holcroft “Il passato è un segnale di direzione, non un palo dove appoggiarsi”. Puoi guardare indietro per orientarti ma bloccarti su di esso non ti porterà lontano. Vivere nel presente è l’atteggiamento giusto! Ogni giorno hai molte opportunità per rendere la tua vita migliore, ma se gli occhiali che indossi hanno lenti che ti hanno imprigionato su orizzonti ormai vagliati, prova a toglierli e ammirare una realtà diversa da quella che hai vissuto finora.
- Hai eccessivamente paura di sbagliare. Quasi tutti hanno paura di fallire almeno una volta. Il problema sorge quando questo timore prende il sopravvento, ostacolando le azioni che portano al raggiungimento dei tuoi obiettivi. Spesso questa preoccupazione di errare è associata al desiderio di risultare migliori agli occhi degli altri. Avere delle aspettative elevate verso se stessi è utile per essere stimolati a fare del meglio, ma pensare di dover necessariamente raggiungere la perfezione ha effetti negativi sul tuo benessere. Se non dovessi raggiungere infatti quegli standard elevati che ti sei prefissato, il rischio è quello di sperimentare la sensazione del fallimento, che va a minare la tua felicità. Che succede se invece esci dalla tua zona di comfort e provi ad agire? Sicuramente è possibile che commetterai qualche errore, ma questo ti permetterà di sentirti agente attivo della tua vita e di migliorarti ad ogni occasione vissuta.
Conclusioni
Avere pensieri negativi nei confronti di te stesso e della realtà che ti circonda porta a materializzare ciò che non desideri avere e quindi l’essere infelice. La lettura che dai agli eventi può influenzare positivamente o negativamente la tua vita in relazione al punto di vista che assumi. Partendo dal fatto che esistono tante realtà quante i suoi osservatori, quella che continui a vedere tu, se soltanto negativa, potrebbe non essere quella giusta.
Dott.ssa Valentina Nichil – Psicologa Psicoterapeuta
Dostoevskij F. (2006) I demoni. Einaudi, Torino.
Nardone G. Balbi E. (2008) Solcare il mare all’insaputa del cielo. Lezioni sul cambiamento terapeutico e le logiche non ordinarie. Ponte delle Grazie, Firenze.
Watzlawick P. (2013) Istruzioni per rendersi infelici. Feltrinelli, Milano.