Infarto cardiaco: conoscerlo, combatterlo e cosa fare per salvarsi

Molto spesso si è soliti sentire parlare di infarto cardiaco e sicuramente non è un caso visto che stiamo parlando della prima causa di morte nei paesi occidentali!

Diventa quindi molto importante poterlo conoscere al meglio.

In questo modo possano essere adottate le migliori strategie preventive per ridurne al minimo al rischio di insorgenza, ma anche strategie terapeutiche per consentirne la risoluzione nel più breve tempo possibile qualora dovesse verificarsi.

Andiamo perciò ad evidenziare quali sono i fattori di rischio alla base di un fenomeno così diffuso! Essi possono essere divisi in:

Fattori di rischio NON modificabili

  • Età: Il rischio di sviluppare un infarto è direttamente proporzionale all’aumentare dell’età
  • Familiarità:  E’stato osservato che persone con familiari di primo grado che hanno avuto un infarto cardiaco possono essere più predisposti a svilupparlo.
  • Sesso maschile: Il sesso maschile risulta essere più colpito di quello femminile, tuttavia si è osservato che durante la menopausa le donne hanno un rischio maggiore rispetto a quello degli uomini

Fattori di rischio modificabili

  • Colesterolo elevato: Un aumento del colesterolo totale ed in particolare un aumento del colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”) e dei trigliceridi (cioè i grassi che circolano nel sangue), associati ad una riduzione delle HDL (colesterolo “buono”) possono avere un importantissima rilevanza nella genesi di un infarto cardiaco
  • Ipertensione arteriosa: Valori di pressione arteriosa stabilmente al di sopra dei 140/90 mmHg sono stati considerati un fattore di rischio certo, poiché contribuiscono allo stress della parete dei vasi sanguigni
  • Diabete mellito: Oltre a contribuire ad un danneggiamento dei vasi sanguigni, il diabete mellito contribuisce alla genesi di un infarto anche attraverso una maggiore stimolazione della formazione di grassi nel sangue. Ecco perché è molto importante controllare e mantenere stabili i valori glicemici se si è affetti da questa patologia!
  • Fumo: Il fumo di sigaretta contribuisce ad ostruire i vasi sanguigni e quindi riduce il flusso di sangue al cuore!
  • Sedentarietà: E’ormai risaputo che uno stile di vita sedentario aumenta il rischio di tutte le malattie cardiovascolari. Una costante attività fisica permette di ridurre fortemente l’incidenza di tali malattie, grazie ad un miglioramento della circolazione sanguigna e all’abbassamento dei livelli di pressione arteriosa!
  • Obesità:Un alimentazione ricca di proteine e grassi aumenta di gran lunga il rischio di sviluppare infarto cardiaco; al contrario un’alimentazione sana e regolare a base di frutta e verdure ha un ruolo chiave nella prevenzione primaria di tale patologia 

Tutti questi fattori di rischio concorrono a determinare la comparsa di Aterosclerosi un alterazione strutturale delle arterie coronarie, cioè quelle arterie che portano il sangue al muscolo cardiaco.

Una placca aterosclerotica tenderà ad occludere l’arteria coronaria e dare luogo ad un progressivo quadro di dolore toracico, noto come Angina Pectoris. In altri casi, la rottura di una placca aterosclerotica determinerà formazione di un trombo che andrà ad occludere un’arteria coronaria, dando così luogo ad un infarto acuto del cuore.

Quali sono i sintomi che possono permetterci di capire che sta avvenendo un infarto cardiaco?

Sicuramente il sintomo principale è costituito dal dolore, che è tipicamente localizzato nella regione dietro allo sterno, cioè al centro del torace: tende a irradiarsi tipicamente verso la spalla e all’arto superiore sinistro, benché sia possibile l’irradiazione al collo o alla scapola sinistra. Il dolore è in genere molto forte, di tipo costrittivo, sovente accompagnato da sudorazione fredda e a un senso imminente di morte.

Tra i sintomi minori, ma quasi sempre presenti, troviamo: profonda stanchezza, nausea e talora vomito.

Cosa fare in caso ci si renda conto di avere un infarto?

Innanzitutto, per quanto possibile, cercare di mantenere la calma e cercare di rilassarsi sdraiandosi sulla schiena e sollevando le gambe, in modo da agevolare la respirazione.

Nel momento in cui vengono riconosciuti i sintomi, chiamare immediatamente il 118! Questo farà in modo di ottenere un intervento tempestivo.

Cosa molto importante è evitare di recarsi al pronto soccorso da soli! Questo potrebbe soltanto peggiorare la situazione; al contrario è di cruciale importanza attendere l’arrivo dei paramedici che potranno constatare l’infarto in atto e provvedere fin da subito alle prime cure necessarie già sul posto!

Conclusione

Sulla base delle considerazioni fatte e dei fattori di rischio evidenziati, possiamo allora andare ad analizzare alcuni punti che possono giocare un ruolo chiave nella prevenzione dell’infarto cardiaco.

Lo stile di vita può influenzare in larga misura la salute del cuore. Sarà sicuramente importante

Non fumare. Questo potrà essere molto utile per dilatare i vasi sanguigni e far affaticare di meno il nostro cuore, oltre che, ovviamente, essere di grande aiuto per i nostri polmoni!

Controllare il colesterolo. Se i livelli di colesterolo cattivo sono eccessivamente elevati, il medico può prescrivere dei cambiamenti nella dieta e dei farmaci che contribuiscano a ridurre il colesterolo e a proteggere la propria salute cardiovascolare.

Controllare la pressione sanguigna. Un monitoraggio quotidiano della pressione arteriosa aiuta a tenerla sotto controllo e a controllare lo stress sulle parete dei vasi sanguigni

Svolgere una regolare attività fisica. Un’attività fisica regolare aiuta a migliorare la funzionalità del muscolo cardiaco a seguito di un attacco di cuore. L’esercizio aiuta a prevenire un attacco di cuore, aiutandovi a raggiungere e a mantenere un peso sano e a controllare diabete, colesterolo e pressione alta. Si ritiene che camminare 30 minuti al giorno e per cinque giorni alla settimana può migliorare lo stato di salute.

Mantenere un peso adeguato. L’obesità mette sotto sforzo il cuore e può contribuire a determinare colesterolo elevato, pressione alta e diabete. Perdere peso può ridurre il rischio di malattie cardiache.

Seguire una dieta sana. Troppi grassi saturi e colesterolo nella dieta possono restringere le arterie coronarie. Se siete stati colpiti da infarto, cercate di limitare la quantità di grasso e colesterolo e sodio nella vostra alimentazione. Una dieta ad alto contenuto di sodio può aumentare la pressione sanguigna. E’ importante mangiare molta frutta e verdura, che contengono sostanze antiossidanti, ossia sostanze nutritive che aiutano a preservare l’elasticità ed il corretto flusso nelle arterie coronarie.

In conclusione, conoscere quali sono i fattori di rischio, la modalità di presentazione di un infarto cardiaco e i fattori protettivi potrà sicuramente essere un’ottima strategia per poterlo prevenire ed affrontare nel migliore dei modi!

Dottor Antonino Longogardi

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