Il termine medico “insulino-resistenza” indica una resistenza all’azione dell’insulina.
Normalmente, il glucosio (zucchero) e gli altri nutrienti contenuti in ciò che mangiamo sono assorbiti attraverso l’intestino ed entrano nella circolazione del sangue. L’aumento dei livelli di glucosio nel sangue “segnala” al pancreas (un organo che si trova dietro allo stomaco) che è necessario aumentare la produzione di un ormone chiamato insulina.
L’insulina ha il compito di “dire” alle cellule dell’organismo di far entrare il glucosio, in modo che questo possa essere utilizzato come “carburante” per la produzione di energia.
Quando si ha insulino-resistenza, le cellule dell’organismo non “rispondono” all’insulina, e la loro capacità di far entrare il glucosio è ridotta. Per compensare questo difetto, il pancreas produce una quantità maggiore di insulina, nel tentativo di “convincere” le cellule a far entrare il glucosio.
Le persone con insulino-resistenza presentano infatti livelli di insulina nel sangue più elevati rispetto al normale. Anche se all’inizio lo “sforzo” del pancreas riesce a compensare la resistenza delle cellule all’insulina, alla lunga neanche l’aumento dei livelli di insulina riesce a risolvere il problema.
Il pancreas esaurisce la sua capacità di far fronte alla necessità di produrre grandi quantità dell’ormone e i livelli di glucosio nel sangue (glicemia) aumentano, perché lo zucchero non riesce più a entrare nelle cellule e resta nella circolazione, dove però non può essere utilizzato per produrre energia.
Col tempo, se non si interviene, si può passare da una condizione di “semplice” insulino-resistenza al diabete vero e proprio, che è caratterizzato dall’aumento persistente della glicemia.
È importante chiarire che, quando si parla di insulino-resistenza, di solito ci si riferisce al diabete di tipo 2, cioè il diabete dell’adulto, legato a fattori ereditari ma soprattutto a stile di vita sedentario e alimentazione scorretta. Questi ultimi sono infatti la causa principale dell’aumento di persone con diabete di tipo 2 negli ultimi decenni.
Abbiamo anche accennato al “pre-diabete”, cioè una condizione in cui i livelli di zucchero sono elevati, ma non arrivano al valore “soglia” per la diagnosi di diabete. L’insulino-resistenza è presente sia nel diabete di tipo 2 che nel “pre-diabete”, ed è responsabile (insieme con la ridotta capacità di produrre sufficiente insulina) dell’aumento dei livelli di glucosio nel sangue.